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"Sacro a Giuturna", così è scritto sull'orlo del pozzo che permetteva di attingere l'acqua sorgiva ai piedi del Palatino, nei pressi della casa delle Vestali. La divinizzazione di Giuturna come protettrice delle sorgenti si può far risalire ai tempi più arcaici della storia di Roma, in suo onore venne eretto il sacrario che subì nel corso dei secoli vari rifacimenti e adattamenti. L'elemento più antico rimane il recinto intorno alla fonte che accoglieva un lacus di acqua fresca e salubre, molto apprezzata dai Romani. Iuturnalia era la festa a lei dedicata e si celebrava l'11 gennaio di ogni anno per scongiurare la siccità. L'area monumentale sorta intorno alla fonte consacrata a Giuturna risale, nel suo aspetto attuale, all'epoca traianea, quando si operò un consistente rifacimento del sacrario e venne costruita l'edicola su alto podio con colonne marmoree. Venne rimessa in luce durante gli scavi eseguiti da Giacomo Boni all'inizio del Novecento.